1. Agonismi.
La Madness è lunga, e riserva quasi 1.000 metri di dislivello negli ultimi 30 km. Ecco, così per dire che forse è meglio prenderla un attimo con calma nelle prime battute.
2. Cerchi.
Le strade della Madness sono spesso strette, a volte con le buche, con tracciati nervosi, continue svolte e macchine guidate da nonnetti che provano a passare in posti che nessuno sano di mente ci si proverebbe. Quindi, dai un’occhiata ai cerchi e alle piste frenanti, e assicurati che tutto sia al top. Meglio roba guidabile e robusta che ultraleggera e performante. Tanto soffri lo stesso.
3. Copertoni.
Oltre a essere strette, molte delle strade della Madness hanno un asfalto sconnesso e buche da granata tedesca della II Guerra Mondiale. Molti muretti sono all’ombra perenne, e quindi tendono a presentarsi sempre umidi. Le pendenze (fino al 22%) fanno il resto, sia in salita che in discesa. Quindi, copertoni adeguati = bene, copertoni vecchi/lisci/stretti = da male a mooolto male. Evita gonfiaggi alla morte, se le strade sono umide, la ruota posteriore sui muri slitta anche da seduti.
4. Pacco pignoni.
A meno che tu non sia un incrocio tra Sep Vanmarcke, Purito Rodriguez, Vincenzo Nibali e un camoscio, il tuo migliore amico per questa faccenda si chiama 34-28.
5. Abbigliamento.
Alla madness si fanno solo 2 cose: si sale e si scende. In continuazione. A cavallo tra ottobre e novembre. Siccome siete tutti grandi e vaccinati non dico altro, regolatevi coi vestiti.
6. Colazione.
Dalla partenza allo stadio Franchi al primo muro di giornata ci sono 4 km. Da lì in poi inizia l’inferno. Quindi, se avete appena fatto colazione, è altamente probabile che vomitiate tutto nei primi 25 km. Insomma, sappiatelo.
7. Riscaldamento.
Siccome quelli della Sky sono degli stronzi, hanno detto che quest’anno non ci prestano il set di Pinarello per fare i rulli alla partenza, e quindi niente riscaldamento. Se avete letto bene il punto 6 non faticherete a capire che scalare roba al 20% a freddo può fare del male. Anche qui, regolatevi, magari fatevi una sgambata prima del ritrovo.
8. Pagnano.
Quel signore distinto di mezza età con aria simpatica e socievole, anche noto come @ciclante, NON è la ruota giusta da marcare alla Madness, pena perire di crampi già a metà tracciato.
9. Automobilismi.
Come dicevamo le strade sono strette, tortuose e quasi sempre a doppio senso. Incroceremo quindi una buona dose di automobilisti che arrivando da dietro si attaccheranno al clacson per passare, allo stesso modo ne incroceremo altri che scenderanno a tutta velocità lungo le strette viuzze che andremo a percorrere. Quale che sia il caso, facciamoci da parte e lasciamo passare quelli che ci suoneranno da dietro, e occhio alle auto che spuntano dalle curve cieche, sennò si rischia di finire sui giornali.
10. Religione e libertà di pensiero.
Siamo in Toscana, su muri tostissimi e stradine strette. Qualche Madonna volerà. Amen.
Leggendo questo decalogo, mi chiedo quale sia il termine per definire una sensazione mista tra paura e divertimento, che non sia adrenalina. Coniamo Madness per un neo-neologismo.
Bravi bravissimi, verrò alla partenza. non è più roba x me purtroppo….
Complimenti comunque.
mi permetto:
Step 2 – Via del Palmerino non Palmierino….;
Step 6 – Baroncelli non Baronchelli (aimè).
Ogni bene
Paolo
Grazie! Correzioni molto apprezzate :-)
Ci vediamo alla partenza!
Grazie a chi l’ha pensata bella così