L’estate 2020 l’ho pedalata tutta in MTB tra Alvito e la Maremma.
Ad Alvito ci sono nato, e proprio lì ho cominciato a pedalare su una Specialized Stumpjumper Comp bianca, nei lontani anni 90. Riprendere quei sentieri e quelle strade non è stato un problema, a metà tra un déjà vu e un’esperienza mistica.
Tutt’altra cosa invece pedalare in MTB in Maremma tra Follonica e Massa Marittima, dove per anni ho solo pedalato su strada. La domanda principale prima di ogni uscita era: dove diavolo vado oggi?
Komoot è stato di grande aiuto per orientarmi e per costruire i primi giri. Prima pescando tracce disegnate da altri utenti, poi remixandole e modificandole in base ai consigli chiesti in giro.
Per me che non conoscevo nessuna di quelle strade gli imprevisti lungo il percorso erano essenzialmente due. In primo luogo i maledetti tafani, alcune zone erano letteralmente infestate e il solo pensiero di ripassarci mi faceva accapponare la pelle.
Secondo, le strade private. È Vero, in molti casi ci si trova lo stesso ad imboccare una strada con divieto di acceso: Ma si! sicuramente nessuno si arrabbierà se ci passo in bici e quel cartello è sicuramente rivolto alle auto. Ma se su quella strada trovi una sbarra o un cancello chiuso, magari con il classico cartello attenti al cane, o peggio, animali pericolosi… allora meglio alzare i tacchi e tornare indietro alla ricerca di un passaggio alternativo.
Queste due variabili hanno fatto esplodere in mille pezzi tracce che pensavo fossero a prova di bomba e che tante volte mi hanno fatto ripiegare sul caro vecchio asfalto.
C’era una terza variabile in realtà, ovvero seguire con grande fiducia una traccia disegnata su Komoot per ritrovarsi all’improvviso su discese assassine: a volte linee tagliafuoco che scendevano giù lungo linee di massima pendenza, oppure dei trail da tempo non curati, pieni di rami spezzati, pietre, vegetazione nel mezzo e passaggi rotti.
Inutile dire che la combinazione delle tre variabili di cui sopra, ovvero imbarcarsi in un trail mortale in discesa, che termina su un cancello chiuso, in una zona senza altre vie di uscita, invasa da un commando di tafani assetati di sangue, diventa una combinazione letale dalla quale si può uscire solo tagliando per i campi…
Variabili e inconvenienti a parte, passiamo alle cose divertenti. La traccia qui sotto è il best of che sono riuscito a mettere in piedi dopo svariate prove e ricognizioni (una volta anche in compagnia del compagno di uscite maremmane @fcorbi).
La traccia è lontana dall’essere definitiva, c’è ancora tanto asfalto, introdotto in corso d’opera per via di numerosi passaggi chiusi o non praticabili. La traccia originale poi comprendeva un passaggio a Cala Violina, eliminato per mancanza di tempo.
Eccola qui, su Strava e Komoot.
La traccia parte dalla PAM di Follonica in direzione Ippodromo, poi si procede verso Valpiana lungo il Fosso Val di Strega, andando a pescare strade sterrate larghe e pedalabili. Una volta a Valpiana, dopo il secondo guado, si riprende il Fosso Val di Strega e si sale fino al Lago dell’Accesa. Da lì si procede verso Massa Marittima, con un passaggio nel Canyon.
Dopo Massa si procede verso il Monte Arsenti (questo è sicuramente un tratto da migliorare poiché c’è tanto asfalto), imboccando la salita dalla rotonda dell’Osteria il Cinquino, ultimo avamposto per il rifornimento d’acqua prima della salita.
La salita per il Monte Arsenti (562 m) è una strada sterrata larga e scorrevole, uno sballo. Una volta su, si può scendere proseguendo sulla stessa strada, oppure imboccare uno dei tantissimi trail che partono da lì. La traccia che trovate qui prosegue lungo la strada sterrata carrabile.
Una volta ai piedi del Monte Arsenti, la traccia continua verso Follonica riservando due momenti salienti. il Muro Assassino di Poggio ai Quadri: 500 m con pendenza media al 13%, con punte al 20%.
E Il bellissimo viale di cipressi subito dopo Valpiana…
…dove puntualmente, per ben tre volte ho incontrato due amichevoli pastori maremmani:
Se pedalate dalle parti di Follonica e cercate un loop ben farcito di di sterri veloci, single track nei boschi e qualche discesa che si pò fare anche su una MTB rigida senza ammazzarsi (in fin dei conti siamo sempre dei sadici di salite), allora questa traccia fa al caso vostro.
Ah! magari se pedalate in inverno evitatevi il guado sulla Gora delle Ferriere ;-)